
Terremoti: uno studio sul ruolo delle acque accumulate negli acquiferi carsici offre nuovi spunti per l¡¯analisi dell¡¯attivit¨¤ sismica
28.11.2024
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica ¡®Nature Communications¡¯, intitolato ¡°¡± fornisce approfondimenti innovativi sui processi che collegano la variazione stagionale delle masse d¡¯acqua, l¡¯elasticit¨¤ delle rocce crostali e l¡¯attivit¨¤ sismica in Irpinia.
La ricerca, condotta nell¡¯ambito del progetto multidisciplinare Pianeta Dinamico-MYBURP (Modulation of hYdrology on stress BUildup on the IRPinia Fault), ¨¨ stata realizzata da un team di ricerca?dell¡¯Universit¨¤ degli Studi di Padova, dell¡¯Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell¡¯Universit¨¤ degli Studi di Napoli Federico II e della societ¨¤ Acquedotto Pugliese.
¡°Il nostro studio ha rivelato come gli effetti idrologici influenzino le caratteristiche meccaniche del sistema di faglie in Irpinia e la distribuzione temporale della sua sismicit¨¤¡±, spiega Nicola D¡¯Agostino, ricercatore dell¡¯INGV e coordinatore del team di ricerca. ¡°Per scoprirlo, abbiamo analizzato le variazioni stagionali di velocit¨¤ delle onde sismiche nella crosta terrestre e le serie temporali di deformazione provenienti da una rete avanzata di stazioni sismiche e GNSS dell¡¯Irpinia Near Fault Observatory e della Rete GNSS RING¡±.
Si ¨¨ infatti scoperto che la ricarica idrologica degli acquiferi carsici dell¡¯Appennino genera deformazioni naturali che modulano la velocit¨¤ delle onde sismiche e la sismicit¨¤ locale. Attraverso una tecnica innovativa di analisi del rumore sismico ambientale ¨¨ stato possibile misurare le variazioni stagionali di velocit¨¤ delle onde sismiche che attraversano la crosta terrestre e confrontarle con le misure di deformazione crostale indotte dagli effetti idrologici.
¡°Queste due informazioni ci hanno permesso di misurare le variazioni di velocit¨¤ delle onde sismiche in funzione della deformazione crostale, parametro importante per quantificare la non-linearit¨¤ delle propriet¨¤ elastiche delle rocce¡±, sottolinea Stefania Tarantino, assegnista di ricerca dell¡¯INGV e prima autrice dell¡¯articolo.
Piero Poli, professore dell¡¯Universit¨¤ di Padova e coautore dell¡¯articolo aggiunge, infatti, che ¡°osservazioni di laboratorio mostrano come le propriet¨¤ elastiche varino in funzione dello stato di deformazione dei materiali (elasticit¨¤ non-lineare), con significative implicazioni sulle caratteristiche meccaniche con cui le rocce di faglia rispondono all¡¯accumulo di deformazione che precede i terremoti. La sensitivit¨¤ osservata ¨¨ risultata simile ai valori misurati in laboratorio, confermando la validit¨¤ dell¡¯approccio scientifico adottato¡±.
¡°Le nostre osservazioni mostrano inoltre un aumento degli eventi sismici di bassa magnitudo (M < 3.7) in primavera-estate, quando il carico idrologico ¨¨ maggiore, suggerendo che l¡¯elasticit¨¤ non-lineare possa giocare un ruolo chiave non solo nei fenomeni sismici minori, ma anche nella preparazione di terremoti di grande magnitudo, come quello che colp¨¬ l¡¯Irpinia nel 1980¡±, sottolinea Aldo Zollo, professore dell¡¯Universit¨¤ degli Studi di Napoli Federico II e coautore dell¡¯articolo.
Gaetano Festa, Professore dell¡¯Universit¨¤ degli Studi di Napoli Federico II e coautore dell¡¯articolo, aggiunge che ¡°l¡¯area geografica oggetto dello studio ¨¨ oggi monitorata da un¡¯infrastruttura multiparametrica avanzata denominata ¡®Irpinia Near Fault Observatory¡¯ e costituita da stazioni sismiche, geodetiche e geochimiche, nonch¨¦ da un sistema di rilevamento sismico mediante fibra ottica (DAS), gestiti dall¡¯INGV e dall¡¯Universit¨¤ Federico II¡±.
Aspetto importante del lavoro ¨¨ stata la sinergia con la societ¨¤ Acquedotto Pugliese, importante infrastruttura pubblica di approvvigionamento idrico-potabile della regione Puglia e gestore della Sorgente Sanit¨¤ di Caposele, che ha fornito dati indispensabili per la comprensione della relazione tra effetti idrologici e processi crostali.?
I risultati di questo studio offrono nuove prospettive per comprendere e monitorare sempre meglio i processi di accumulo e rilascio della deformazione sismica, con l¡¯obiettivo di migliorare le tecniche di mitigazione del rischio sismico.